Kathmandu – Operare per migliorare l’istruzione e l’occupazione di ragazze e donne è la via maestra per contrastere efficacemente il drammatico fenomeno della tratta di esseri umani, e soprattutto di donne, in Nepal: lo dice all’Agenzia Fides suor Marissa Vayalil, della Congregazione di Gesù. La religiosa, impegnata sul campo per la promozione sociale delle donne neplaesi, spiega a Fides: “Accrescere la consapevolezza tra le famiglie; lavorare per garantire l’istruzione e per l’emancipazione sociale delle ragazze; promuovere una più rigida applicazione delle leggi: in tal modo si può fare molto per prevenire il traffico di esseri umani in Nepal”.
La religiosa è insegnante e amministratore della St. Mary’s Secondary School, a Kathmandu, fondata nel 1955. L’istituto è aperto e frequentato da ragazze di tutte le comunità, indipendentemente dallo status sociale, etnia o religione.
La St. Mary’s School offre un servizio nel campo dell’istruzione che viene molto apprezzato: la scuola non solo impartisce un’istruzione accademica alle ragazze, ma le aiuta anche a formare la loro personalità in senso completo, sviluppando e promuovendo la forza caratteriale e valori come l’amore per la verità, il rispetto, la lealtà, un senso di giustizia e la necessità di un lavoro onesto. “Il percorso formativo che le ragazze seguono nell’istituto fa sbocciare la loro femminilità e diventa un beneficio per le loro famiglie e per la società intera”, nota suor Marissa
Il traffico di esseri umani e soprattutto la tratta di ragazze resta una grande sfida per il paese. I gruppi della società civile e la Chiesa, accanto alle istituzioni, stanno facendo il loro meglio per arginare il fenomeno, acuito da “una spirale di problemi e sociali e politici, come la povertà e l’indigenza ma anche l’instabilità politica, che complicano la questione”, spiega la religiosa.
L’UNICEF riferisce che ogni anno vengono condotte illegalmente dal Nepal in India oltre 7.00 ragazze, e attualmente circa 200.000 ragazze nepalesi sono impiegate forzatamente come prostitute in India.
Secondo dati di altre Ong, il fenomeno avrebbe diemnsioni ancora maggiori, interessando tra 12.000 e 15.000 ragazze, condotte illegalmente In India soprattutto per la tratta sessuale.
Sul fenomeno ha avuto un impatto negativo anche il forte terremoto che ha colpito il Nepal all’inizio del 2015, danneggiando infrastrutture e case e rallentato lo sviluppo economico. Gli sconvolgimenti politici registratisi negli ultimi anni e le recenti proteste pubbliche, prevalentemente nella regione meridionale del Tarai, hanno rallentato la ripresa post-sisma e frenato le tanto necessarie riforme economiche, con un impatto sociale negativo, in termini di estesione della povertà, piuttosto ampio.
Il Nepal è tra i paesi più poveri e meno sviluppati del mondo, con circa un quarto della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. La nazione avrebbe notevoli potenzialità per la capacità di produrre energia idroelettrica, ma l’incertezza politica ostacola gli investimenti stranieri. (Agenzia Fides 27/1/2018)