E’ stato un attacco “ignobile e disumano”: così i Vescovi indiani definiscono e condannano gli atti violenti contro l’ospedale cattolico a Ujjain, nello stato di Madhya Pradesh. Come appreso dall’Agenzia Fides, una delegazione dei Vescovi ha visitato l’ospedale missionario ieri, 15 marzo, constatando i fatti accaduti. La struttura, gestita dalla diocesi di Ujjain, offre 200 posti letto per il reparto maternità, e da 44 anni presta servizi medici di qualità alla popolazione di Ujjain e delle zone rurali circostanti. La maggior parte dei pazienti proviene da gruppi sociali svantaggiati, emarginati e poveri che non potrebbero permettersi cure sanitarie. Migliaia di pazienti visitano l’ospedale ogni giorno e vengono curati senza distinzione di classe, etnia o religione.
Il 12 marzo scorso oltre 60 militanti, armati di catene e bastoni, sono entrati con la forza nel compound dell’ospedale. Hanno bloccato l’accesso all’ospedale e al pronto soccorso e bloccato l’accesso ai generatori elettrici e al sistema di approvvigionamento idrico, mettendo così a rischio la vita e la sicurezza di pazienti innocenti e indifesi. La folla ha aggredito verbalmente le suore e il personale in servizio.
La diocesi di Ujjain ha presentato una denuncia alla polizia e ha anche contattato le autorità governative competenti, denunciando tali “atrocità e atti di bullismo”.
La Conferenza episcopale indiana, il Consiglio episcopale regionale del Madhya Pradesh e la diocesi cattolica siro-malabarese di Ujjain esprimono “profonda sofferenza, angoscia e preoccupazione”, affermando che “l’attacco offusca l’immagine dello Stato dell’India intera”.
“Chiediamo allo Stato e al governo dell’Unione di punire i colpevoli e di garantire lo stato di diritto”, ha affermato mons. Leo Cornelio, Arcivescovo di Bhopal, invitando le istituzioni “a non permettere che alcun individuo o gruppo sia al di sopra della legge”.
Secondo la ricostruzione di Fides, l’attacco è motivato da una contesa sulla proprietà del terreno su cui sorge l’ospedale. La Chiesa cattolica lo detiene formalmente dal 1961. Alcuni potentati politici locali contestano e oggi ne rivendicano la proprietà. La contesa è ora davanti a un tribunale.
Nei mesi scorsi si sono registrati altri episodi simili, in cui folle violente prendono di mira istituzioni cattoliche in aree con una piccola minoranza di battezzati. A gennaio scorso un attacco è avvenuto contro il collegio di St. Mary a Vidisha. (PN) (Agenzia Fides 16/3/2018)