Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Nell’ultima domenica di gennaio, quest’anno domenica 28, si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra, istituita nel 1954 dallo scrittore e giornalista francese Raoul Follereau, definito “l’apostolo dei lebbrosi”, che lottò contro ogni forma di emarginazione e ingiustizia. Ogni anno si registrano oltre 210.000 nuovi casi di lebbra, un caso ogni 2 minuti. Il 10% ha meno di 15 anni. Milioni di persone riportano disabilità permanenti e vengono emarginate a causa della lebbra, mentre questa malattia ormai è facilmente curabile.
La Chiesa, soprattutto nei territori missionari, si è sempre dedicata all’assistenza dei malati di lebbra, spesso abbandonati dai loro stessi familiari ed emarginati dal contesto sociale, fornendo loro, oltre alle cure mediche e all’assistenza spirituale, anche possibilità concrete di recupero e di reinserimento nella società. In molti luoghi è ancora grave la discriminazione verso questi malati, per la presunta incurabilità della malattia e per le tremende mutilazioni che provoca.
Non sono poche al riguardo le testimonianze di missionari e missionarie, alcuni dei quali riconosciuti dalla Chiesa come Beati o Santi, che hanno dedicato tutta la loro vita ad alleviare le sofferenze dei malati di lebbra, come San Jozef Daamian De Veuster SSCC o santa Marianna Cope, O.S.F., il beato Jan Beyzym, S.I., il venerabile Marcello Candia. Il 6 novembre 2017, è morto ultracentanraio ad Hong Kong il missionario italiano don Gaetano Nicosia, noto come “l’angelo dei lebbrosi”, che per 48 anni ha condiviso la sua esistenza con i lebbrosi, prima nella provincia del Guangdong poi a Coloane (Macao), dove grazie alla sua opera il lebbrosario è stato chiuso e i malati ormai guariti sono stati reinseriti nella società (vedi Fides 17/11/2017).
Secondo i dati dell’ultimo “Annuario Statistico della Chiesa”, la Chiesa cattolica gestisce nel mondo 604 lebbrosari. Questa la ripartizione per continente: in Africa 187, in America 48 (totale), in Asia 296, in Europa 72 e in Oceania 1. Le nazioni che ospitano il maggior numero di lebbrosari sono: in Africa: Repubblica Democratica del Congo (31), Madagascar (24), Kenya (21); in America del Nord: Stati Uniti (2); in America centrale: Messico (7); in America centrale-Antille: Haiti (2); in America del Sud: Brasile (16); in Asia: India (236), Vietnam (14), Indonesia (12),; in Oceania: Papua Nuova Guinea (1); in Europa: Portogallo (63), Germania (5), Polonia (2).