Citta del Guatemala, 14 novembre 2018

Carissimo Massimo,

Poche parole per ringraziarti e ringraziarvi del vostro amore verso i piú bisognosi.

Lavoro in una parrocchia creata un anno fa da Mons. Vian, arcivescovo di Cittá del Guatemala, che é deceduto il 24 febbraio di quest’anno.

É una parrocchia di periferia, piú o meno 30 mila abitanti (come vedi qui le parrocchie nascono proprio piccoline), che comprende il carcere piú popolato del paese: Pavón, 7 mila carcerati, 6 mila uomini e un migliaio di donne.

Visito il carcere tre volte alla settimana. Si fa un pó di formazione e un pó di caritá, in particolare i vostri medicinali (Il Sistema Penitenziario non fornisce medicinali e noi cerchiamo di soccorrere soprattutto i piú poveri). Per il numero di abitanti, il carcere funziona come una piccola parrocchia, con le sue Messe, celebrazione dei sacramenti, ritiri, ecc.

Oltre al carcere, la parrocchia comprende 4 villaggi. In ogni villaggio c’é una chiesetta, peró bisogna metter sú le strutture necessarie alla pastorale. Le Messe domenicali sono 4, le messe del sábato variano, da 4 a 6 (a volte qualcuno in piú). I bambini di Prima Comunione quest’anno saranno 170 (sono divisi in vari gruppi che si riuniscono nelle case), i cresimandi una cinquantina. Possiamo contare con una ventina di ministri straordinari della Comunione, una ventina di catechisti e vari animatori di piccole comunitá.

Come vedi non ci si annoia e alla fine della giornata, il vecchio missionario che sarei io, si ritira in buon ordine a russare delicatamente.

Fin dalla fondazione della parrocchia ci siamo occupati dei piú poveri. Abbiamo iniziato portando loro un canestro di viveri al mese. Quasi tutte le domeniche l’offertorio delle Messe include alimenti e verdure che vengono ridistribuite.

Da quando arrivano i vostri medicinali, seguiamo con piú attenzione i casi piú difficili. La gentilezza del Nunzio apostolico, che spesso importuno (é venuto varie volte nel carcere per visitare, ma anche per cresimare), permette l’arrivo celere e senza costo dei vostri medicinali. La considero una vera grazia di Dio di cui voi siete i mediatori.

Abbiamo anche aperto un Centro di Attenzione Psicologica parrocchiale. Ci danno una mano alcuni psicologi Dell’Universitá del Istmo, situata non molto lontano dalla parrocchia.

Stiamo organizzando con la Caritas un progetto materno-infantile per i bambini desnutriti.

Comunque siamo ancora agli inizi. Mi piacerebbe aprire un Istituto di formazione professionale, come facevano i preti in Italia dopo la guerra. Qui ci sono tantissimi giovani che fanno i manovali, tagliano l’erba delle case dei ricchi, le ragazze fanno le cameriere, insomma, ci sarebbe bisogno di una maggiore formazione giovanile. Nonostante i miei 71 anni, ho ancora qualche progettino che potrebbe servire ai piú bisognosi.

Mille grazie a voi per il gran bene che fate, un abbraccio affettuoso e tate preghiere per le vostre intenzioni.

Nel Signore,

P. Pippo (P. Giuseppe Mammana)

P.S. Le foto sono dei nostri assistiti. Di loro si occupano, particolarmente, due laici: Silvia Elías e Henry Rodriguez.