Carissimo e carissime/i, rieccomi in Congo che è anche la terra delle vostre e mie preoccu-

pazioni e dei vostri “miracoli”: sì perchè tanti problemi di salute sono riuscito a risolverli attraverso

il vostro lavoro. Se non ci foste voi che passate delle ore a scegliere i medicinali come fate

voi ..e con allegria, non potrei venire in aiuto a tanti carcerati o poveri della parrocchia,

che affluiscono molto numerosi, in seguito alla crisi del petrolio, alla Caritas per l’aiuto.

Voi siete proprio le nostre mani aperte per dare l’aiuto e la speranza a tanti malati.

Ora noi siamo assediati da tanta gente che viene a chiedere qualcosa da mangiare: l’unico membro

della famiglia che lavorava nel campo del petrolio è stato licenziato senza tante cerimonie

e tutta la famiglia è sul latrico: i bambini non vanno a scuola, i soldi dell’affitto non ci sono

e allora senza casa, senza scuola e quindi senza nemmeno un soldo per mangiare. Se poi

arriva la malattia allora è drammatico.

L’esempio che vi faccio riguarda un ragazzo di 21 anni arrivato alla prigione debole e magro.

Ha fatto tre giorni in una cella dove sono in 44 pigiati in un ambiente surriscaldato, sudicio

e irrespirabile: dopo tre giorni è morto. Non si conosce la famiglia, né di dov’è, insomma è un

senzanome. Solo Dio conosce il suo nome e lo riconosce come suo figlio!!

Mi ha molto rattristato questa morte di un giovane che non aveva ancora assaporato la vita.

Nessuno lo ha pianto!! Tutto questo tre giorni prima che io arrivassi …..

Una ragazza di 15 anni, incinta, ha rifiutato di fare l’aborto, ma sua madre l’ha talmente minacciata

di cacciarla di casa che ha finito per accettare di bere un liquido preparato: è morto il bimbo e anche lei!!

Tutti i compagni di scuola – centinaia – l’hanno accompagnata al cimitero. La madre non c’era!!

Una ragazza invece ha voluto portare a termine la gravidanza di due gemelli: loro sono nati belli sani, ma

la madre è morta! Il giovane padre mi ha detto che io dovevo aiutarlo a crescere queste due creature: la

prima necessità ora è il latte e per due bambini.

L’Africa!! Cari amici, qui la vita ha tante di quelle sfaccettature ….!

Carissimo Massimo e tutti: vedete di riempire i pacchi con la lista che ho lasciato e avrete fatto felice

me e tanti poveri, che ringraziano il Signore di averli fatti felici per la Pasqua di Resurrezione.

Carissimi saluti e buon lavoro. Pensate sempre che ogni pastiglia/sciroppo può salvare un fratello

o sorella o bambino che ha soltanto voi che può salvarli. “E’ a ME che l’hai fatto… E IO dimentico!!”

Grazie di tutto il lavoro e dei grandissimi risultati che siete capaci di produrre.

Il ‘fiorino’ è proprio meritato. Buona Pasqua!!! p. Valentino