Caracas (Agenzia Fides) – “La situazione in Venezuela è terribile” e “la popolazione soffre la fame”: queste espressioni che rivelano la situazione difficile e dolorosa che attraversano i venezuelani, si trovano in una lettera che il Priore regionale del Vicariato della Provincia di Nostra Signora del Rosario, Fra Angelo Villasmil OP, ha indirizzato ai Domenicani della sua provincia e dell’America Latina e Caraibi, inviata anche a Fides.
Fra Angelo fornisce i dettagli sui principali fattori che “caratterizzano la terribile situazione in Venezuela: l’inflazione, la carenza di generi alimentari e l’insicurezza”. Inoltre denuncia “la violazione sistematica dei diritti umani”, che è “una delle caratteristiche più dolorose della situazione attuale nel Paese”, descrivendo il “clima di tensione sociale” che purtroppo prevale.
Dopo diverse manifestazioni, si vede la reazione del governo, afferma la lettera: “più di un centinaio di prigionieri politici, molti torturati e uccisi. E tutto questo nell’impunità più assoluta”.
Una delle cose più gravi, segnala il Priore, è “il blocco delle informazioni imposto dall’apparato di comunicazione del governo. Dai social network si apprende di persone che muoiono per mancanza di medicine, che muoiono di fame o per gli effetti repressivi dello Stato nell’ambito delle proteste e dei saccheggi che stanno avvenendo nel paese”.
Riguardo all’insicurezza, “non sappiamo i dati ufficiali dei morti che entrano ogni fine settimana nell’obitorio di Bello Monte, alla periferia della capitale… nell’obitorio di Caracas entrano ogni fine settimana da quaranta a cinquanta cadaveri di persone uccise dal crimine organizzato. Le strade di Caracas e delle principali città del paese, al calare della sera, diventano desolate e deserte. Questo non è solo opera dei criminali comuni. Si sono costituite bande criminali organizzate che compiono omicidi, rapimenti e estorcono tangenti alla popolazione”.
“C’è una via d’uscita dalla situazione in Venezuela? E’ quello che speriamo, anche se sappiamo che una soluzione costituzionale e pacifica è sempre più difficile, visto che il governo sta bloccando tutti i canali che potrebbero giungere ad una soluzione pacifica” sottolinea la lettera.
“La Conferenza Episcopale, attraverso comunicati stampa, si è posta in modo critico nei confronti del governo” si legge nella parte finale della lettera, che prosegue: “Siamo consapevoli che ad un certo punto, come Chiesa, dovremo subire quello che potrebbe essere l’assalto del governo”. Fra Angelo conclude: “È la Chiesa che ha alzato la sua voce dinanzi alla crisi e in favore dei venezuelani. È la Chiesa che ha denunciato gli abusi e le violazioni dei diritti umani nel paese. Ecco perché non dubitiamo che la Chiesa possa essere attaccata”.
(CE) (Agenzia Fides, 14/06/2016)