Asunción (Agenzia Fides) – Sei bambini su dieci sono stati vittime di qualunque tipo di violenza in Paraguay, causata in particolare dall’ambiente a loro circostante. E’ quanto emerso dalla denuncia del Coordinamento per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CDIA), che aggiunge alla serie pratiche diverse di violenza sui piccoli impegnati come collaboratori domestici. Infatti circa 47 mila minori sono vittime di una forma di schiavitù moderna culturalmente accettata in Paraguay.
La CDIA rileva che la mancanza di un sistema di tutela effettivo isola persone, famiglie e comunità in situazione di povertà, rendendole facile preda di reti criminali come la tratta di esseri umani. Secondo un recente studio dell’Unicef, fare il domestico è una delle peggiori forme di lavoro infantile e nella maggior parte dei casi bambine, bambini e adolescenti non ricevono una paga, ma solo vitto e alloggio, in un ambiente inadeguato per il loro benessere. L’Unicef ricorda anche che la legge paraguayana proibisce il lavoro domestico infantile e che lo Stato ha ratificato l’accordo dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sulle forme di lavoro minorile più pesanti, che include la servitù come mezzo per ripagare debiti familiari e pratiche analoghe alla schiavitù.