Santiago del Chile (Agenzia Fides) – La percentuale di adolescenti incinte in Cile è più alta nella popolazione afrodiscendente e indigena. Ad aggravare il fenomeno influisce anche la componente etno-razziale. I dati sono stati resi noti dai rappresentanti della Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal) nel corso dell’incontro Every Woman, Every Child, organizzato a Santiago con l’obiettivo di cercare una strategia globale sanitaria per donne, bambini e giovani latinoamericani per il periodo 2016-2030.
Secondo le informazioni pervenute a Fides, in America Latina attualmente circa 75 milioni di persone sono indigenti e 185 milioni vivono in condizioni di povertà. Questa condizione di precarietà colpisce prevalentemente le donne, il 40% della popolazione più povera, principalmente perchè non hanno un reddito proprio. Tra bambini e adolescenti, il 42,5% vive in condizioni di povertà e il 20,8% in condizioni di povertà estrema dalla nascita fino ai 14 anni di età.
Un altro fattore di disuguaglianza e discriminazione che coinvolge le donne è rappresentato dalla mortalità materna, che arriva a 529 mila casi all’anno nel mondo. Di questi, il 99% si registra nei Paesi più poveri, per complicazioni associate alla gravidanza e al parto, alla violenza intra-familiare e a quella sociale. Il matrimonio infantile e precoce in America latina e Caraibi riguarda il 4 % delle donne che si sposano prima dei 15 anni di età e un quarto della popolazione che si accoppia prima dei 18 anni. Le autorità locali sono anche preoccupate per il lavoro minorile che vede coinvolti tanti minori in queste condizioni in Paesi come Brasile, Messico e Perù, e alte percentuali in altri come Haiti, Bolivia e Paraguay. Occorrono politiche universali sanitarie, concentrate su infanzia, adolescenza e donne, come programmi nazionali di educazione e mezzi per superare la povertà.
(AP) (4/7/2017 Agenzia Fides)