Bangui (Agenzia Fides) – “Dall’agosto 2016 abbiamo annotato un aumento allarmante di violazioni di diritti dell’uomo” afferma un comunicato dalla Missione ONU nella Repubblica Centrafricana (MINUSCA) che presenta un rapporto sulla situazione dei diritti umani nel Paese. La maggior parte di questi crimini sono commessi “dalle diverse fazioni degli ex ribelli Seleka, delle milizie anti-balaka e loro affiliati, oltre che dall’Esercito di Resistenza del Signore (LRA) e dai pastori Fulani. Questi incidenti hanno provocato la morte di almeno 100 persone”.
Questo dato si riferisce al periodo preso in considerazione dal rapporto, che va da giugno 2015 a marzo 2016. Il documento denuncia che “la situazione della sicurezza e dei diritti umani resta una delle maggiori fonti di preoccupazione. La Divisione per i diritti dell’uomo ha documentato 1.301 casi di violenze e abusi dei diritti umani che hanno causato almeno 2.473 vittime, con un incremento del 70% rispetto ad uno studio precedente che andava dal settembre 2014 al 31 maggio 2015”.
Le violenze “sono principalmente esecuzioni arbitrarie, trattamenti crudeli, inumani o degradanti, violenze sessuali, privazioni arbitrarie di libertà, distruzioni e furti di beni, e restrizioni alla libertà di movimento”. Tra le vittime ci sono anche 203 bambini.
La visita di Papa Francesco, a fine novembre 2015, e la pacifica elezione del Presidente Faustin-Archange Touadéra, a marzo di quest’anno, hanno portato una forte speranza di stabilizzazione che resta però ancora precaria, soprattutto al di fuori di Bangui, la capitale.